Ciao Amici!!!! In occasione della giornata mondiale della radio, a me molto cara, ripropongo uno dei miei primi post del mio blog composto circa un anno e mezzo fa sull’amore che ho per questo “apparecchio”.
E’ proprio vero, la Radio è sempre la Radio, non tramonta mai.
Nel vocabolario si può trovare questo termine come “elemento chimico”, come “un osso lungo che forma lo scheletro dell’avambraccio”, oppure, ed è quello che ci interessa, come “organizzazione pubblica o privata attrezzata per la trasmissione di programmi radiofonici di vario tipo”.
Per me è vintage, è sempre alla moda ed è una brava e fedele compagna mentre leggo, scrivo o svolgo semplice faccende domestiche.
In un mondo dove la televisione si accartoccia su interessi personali, grida, schiamazzi, trasmissioni poco educative, un recipiente di dubbi, la radio con la sua bella presenza sta da un po’ di tempo (insieme alla musica) ammaliando velature della mia vita.
Mi piace seguire programmi radiofonici ben fatti di varie emittenti che hanno un loro target e canzoni a loro inerenti, mi piace “innamorarmi” della voce dello speaker, immaginarmi il suo volto, le sue sembianze.
Non adoro, invece, quelle trasmissioni dove il ruolo del deejay è emarginato solo ad annunciare le canzoni. Purtroppo oggi tende ad assomigliare al “tubo catodico” in fatto di pubblicità, troppi 5 minuti di pubblicità dopo 25 minuti di programma, è vero pure che le promozioni sono vitali per motivi che ben conosciamo però…
Mi ricordo da piccolo, quando con i miei genitori la domenica pomeriggio si andava a fare una passeggiata a Gallipoli e lungo il tragitto in macchina mio padre si sintonizzava a “Tutto il calcio minuto per minuto” anche perché come diceva mia nonna “la domenica ci sono solo le palle”.
La voce dei telecronisti era stupenda, magnifica, quasi magica a tratti e se chiudevi gli occhi immaginavi la partita, le azioni. Da infarto quando, con tempestività… “Intervengo da Milano” pausa 1…2…3… secondi “ha segnato L’Inter! L’autore della rete è Zamorano al 29esimo del secondo tempo, Inter – Cremonese 2-1”.
Adesso una partita di calcio la si può vedere dovunque anche se non rinuncio a sentirla alla radio quando esco con gli amici e gioca contemporaneamente la mia bene-amata.
Eh la radio… è sempre la radio.
Amaro
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