Ho rivisto una mia vecchia foto che ritraeva me intento a trovare qualcosa da una piccola bottiglia… era una foto del 2006, era la foto del mio primo campo-scuola, diocesano nella fattispecie e una lieve e leggera lacrima ha colorato il mio viso…
Quello che ho visto nella foto era un giovane che come tanti aveva un bagaglio di sogni che custodiva gelosamente nella sua solarità e a volte solitudine, di un ragazzo che viveva ancora nella sua bolla di sapone e forse non pronto per i mutamenti climatici del pensiero dei futuri anni avvenire, di un ragazzo che romanticamente sognava un’alba dai contorni bizantini…
e quella foto me la sono conservata, gelosamente.
Perchè quando un giorno non saprò più chi sono io, ci sarà quell’immagine a sostenermi e a darmi forza…