Questa mattina mi sono svegliato (semmai uscito dal letargo) intorno alle 8.20 e ho scritto di impulso questa poesia poi da pubblicata nelle “stories” su Instagram…
Ognuno di noi è un pezzo unico. Ma a volte vorrei prendere da voi piccoli intarsi che compongono la vostra essenza,
vi strapperei il senso devoto di Felicità che immortala i vostri futuri passi avvenire,
coltiverei nella mia più totale frenesia quella vostra docilità che elargite quando il cuore fa fatica a donare perle d’amore e di saggezza,
vi ruberei quel senso di leggerezza dopo avervi sfiorato una sdrucciola emozione d’incanto fiabesco con una mia pesante carezza… il sudore di una lacrima che prima di evaporare, dissolversi chiede aiuto nei vostri estivi sogni autunnali…
Sono le 11. Mi ritrovo nella mia stanza da letto, adagiato sulla scrivania con un leggero venticello che mi fa stare un pò soave mentre vi dedico questo post…
dopo proverò a rileggere “Un uomo” di Oriana Fallaci, spero di riuscire a finirlo… l’estate può durare altri due mesi come può durare per sempre… dipende dalle prospettive e dalle aspettative che ognuno di noi ha in serbo nel suo lungo cammino…
io per ora osservo, bevo molta acqua, mi faccio continuamente la doccia come se la mia pelle eviti il sudore di un pensiero ancora non ben accolto tra le mie parole che cercano disperatamente ristoro in un tuo messaggio, nell’invito di un amico o tra le melodie di una canzone di Battisti…
Non voglio ricominciare da zero, mi tengo il peso delle mie ossa…
Raffaele
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