Sembra proprio che il termine “RIPARTIRE” sia quello più usato qui tra gli articoli del blog. Un pò perchè sempre il Capodanno ci permette di fare un inventario di ciò che ci è andato storto negli ultimi 365 giorni e un pò perchè quest’anno lo ricorderemo per sempre nella nostra Vita.
Personalmente è stato un anno ibrido, incolore, avaro di sentimenti cercando a tutti i costi l’innamoramento o quella botta di sedere finale per dare un senso alle mie ultime fasi della mia giovinezza. E’ stato come leggermi dentro un lungo romanzo e non capire alla fine la morale, perdermi in lunghi capitoli ed aspettare con ansia la fine della trama importandomi poco di come andrà a finire. In questi momenti non mi sto caricando troppo di aspettative e di progetti che rischiano di essere ancora fuori dal mio perimetro. Ripartirò certamente dalle mie ansie e dalle mie paure vedendole da un’altra prospettiva e magari affrontando la vita con un pizzico di strafottenza, quella sana e non duratura, con quella testardaggine nel credere ancora nei miei sogni sigillati e murati nel mio cassetto e che ancora non hanno visto la luce… per il resto spero di cavarmela e di dare nuove note alla mia esistenza…
“…l’han chiamato vivere!”
Raffaele
Molto meglio non avere aspettative ma vivere il momento, del resto un po’ ce lo ha insegnato il 2020 🙂
si… essendo il più umili possibili… ciò non vuole dire smettere di sognare però 🙂
Ripartiamo allora!
con un pizzico di umiltà e sana follia artistica si cercherà di ripartire 🙂
Eh….per come possibile tenendo lo spirito alto se no è un guaio
per noi ci salverà la scrittura e l’arte, tranquilla 🙂
Sì hai ragione