Domani alle 15.15 con il match inaugurale Italia-Francia scatta il Sei Nazioni di Rugby, un evento atteso per il popolo francese e inglese e un anche per noi italiani desiderosi di riscatto dopo anni difficili da digerire. Il Rugby Italiano ha conosciuto l’amarezza della sconfitta per lunghi anni. Non vinciamo una partita in questo torneo dal 2015. 27 sconfitte consecutive. Vittorie esili in amichevoli contro squadre di basso ranking internazionale hanno fatto da balsamo per le nostre ferite. Un movimento, quello rugbystico italiano, che purtroppo non riesce a decollare nel nostro territorio. Ancora troppi luoghi comuni intorno a questa disciplina che vede rispetto agli altri sport come il Volley o il Basket pochi tesserati. Di certo le prestazioni e l’andamento della nostra Nazionale non ha di certo favorito e allargato l’interesse intorno al Rugby. Ed è un peccato perchè visti i talenti, ancora troppo pochi per competere a certi livelli, le premesse non mancano. L’Italia l’anno scorso ha cambiato pagina e progettualità affidandosi al sudafricano Franco Smith il Ct che sta puntando molto alla valorizzazione delle nostre giovani speranze. Sarà una Italia primaverile quella che vedremo al Sei Nazioni. Forse l’obiettivo resta soltanto evitare il famigerato “Cucchiaio di Legno” e di provare a stupire magari con qualche bella prestazione. Abbiamo conosciuto la sconfitta molte volte nell’ultimo periodo affibbiando anche da noi stessi sportivi anche il concetto di perdenti alla nostra Nazionale che con tutti i suoi difetti cerca di onorare con impegno e sacrificio i colori della nostra bandiera… “Sconfitta onorevole” è un termine indicato per narrare i risultati dell’Italia nelle competizioni ufficiali, siamo la cenerentola di questo Sport e alcuni si chiedono cosa ci facciamo ancora al 6 Nazioni. Certo ammetto che pure il sottoscritto un pò è amareggiato dalla sofferenza della nostra nazione ma bisogna avere fede e pazienza. Nello Sport bisogna sapere accettare la sconfitta e la Vittoria più bella è quella di sapersi rialzarsi ogni volta senza cercare troppe scuse o trovare inutili compromessi. Accettare le nostre fragilità ma mai piangersi addosso e mai giudicare questi ragazzi che in questi anni hanno accettato sempre e solo critiche… lavorando con umiltà in questo periodo piovoso… Certo con l’imminente elezione della Presidenza della Federazione è anche ora che qualche dirigente dia a noi piccoli appassionati una visione più serena e pacifica per il nostro movimento per non rimanere impantanati in promesse e ricordi effimeri…
Mai paura Ragazzi! In bocca al lupo Italia!
Raffaele
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