Fortunato nel prestarmi da ciò che tu ancora impari con gentilezza. Empatia che sovrasta il commento del ruolo spicciolo di questa avariata mia malinconia. Non è un caso se dimentico di leggere i miei compromessi, un titolo di giornale letto superficialmente. La mia scrittura troppo veloce per la mia comicità. Polvere di zenzero. Pericoloso respirare il mio sentimento, onorato ed esacerbato nella variante di un proverbio del cielo così distante dalla mia assoluta lungimiranza di essere causa di ogni mia vellutata deriva. Efficacia minore, esempio complicato contro certe attese, cerco in te una luce per non morire disegnato nella poesia eretta nell’esegesi del tuo splendore. Adattarmi intanto in maniera sufficiente nell’organizzazione di un armonico e leggero sospiro, produzione industriale, negazioni di pentimenti prima di questi barocchi svenimenti perchè la forza di scriverti addosso l’eterno e io che non sono più lo stesso, osservo la pulizia metodica dei tuoi eruditi sentimenti…
Raffaele