Non sono mai stato bravo a scrivere, a produrre in maniera schiva e contraddittoria le mie emozioni, sale aromatico, a saper abbellire il mio cielo di nuove stelle, un sole che si presta a urlare il suo domani prima che il buio inghiottisca una esile e stordita speranza. Non sono stato mai bravo a scrivere, a credere nei miracoli: la mia fede e la sua più remota illusione di salvezza. Non sono stato mai bravo a scrivere, a consolarmi di incenso delle mie stesse fertili e vagabonde parole…
Non confessare ciò che sognavo,
chi abita ancora dentro me?
Raffaele