Non so se fidarmi ancora della mia Felicità.
Dalle onde magnetiche che essa produce e che attraggono il mio pensiero verso lidi ancora ignoti. Vagare tra prati nevosi, aspettando l’estate e la sua follia.
Non mi fido ancora del profumo dell’Amore.
Delle sue vertigini e del senso di eternità che produce quando mi rifugio dentro una ipocondriaca illusione. Mitigare una carezza, aspettando che tutto si fermi. Un semaforo che mi obbliga a una scelta. Fermarsi e ripartire. Ancora una volta.
Non mi fido ancora del mio passato.
Dall’orizzonte malinconico che prevarica e semina goliardiche speranze, di vestirmi di un ragazzo che ha perso il suo cuore preso dal silenzio di una età non ben tradotta.
Ritornare a schivare sentimenti che non hanno a che fare con le sfumature di ogni mia parola atrofizzata nella sua evoluzione orchestrale e che non sa ormai stupire.
Raffaele