Mi parla il confine del mio corpo che a volte si estranea, viene percorso dall’ombra stessa che produce. Basta un filo di luce primitiva per scatenare il caos.
Mi parla il profumo della tua pelle. Mi parlano le tue attese, l’imperdonabile silenzio, un frammento ateo del tuo cuore.
Mi parlano le parole di un canzone di Nicolò Fabi, la sua poesia e le sue note che mi fanno abbracciare frammenti di infinito.
Raffaele
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