E’ il cortocircuito del mio cuore.
Quello che non prevede pause e che lascia estere fatto il coinquilino del mio cuore.
Invio innumerevoli notifiche per far notare la mia presenza con il rischio di stancarmi subito alla prima voglia di bis.
Sono più per l’improvvisazione. Non recito, infatti, su copioni già tradotti dal mio destino.
Mi espongo, mi denudo con le mie parole e rimango genuflesso di fronte al sanguinare della memoria.
Non so ancora se tutto ha un senso, ho bisogno di stimoli per continuare a camminare dentro questa incertezza che non mi vede ancora orfano di una barocca felicità…
Raffaele
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