Sangue: è la Vita che si sporca,
disorientata e abbandonata a se stessa.
Fili metallici a separare il cielo dalla terra.
Lacrime vive come questo ricordo che non vuole morire.
Eppure la Vita sembra gridare,
l’impeto di un imbarazzo, o di uno scherzo non ben riuscito.
Un nuovo vestito da indossare,
un nuovo gioco da sperimentare.
Fumo denso,
pelle nuda,
sguardi pietrificati ad ogni fermata,
l’ultima.
In questo Giorno,
imparare che la Storia non è una preghiera
da recitare a Memoria
ma è un eco da preservare fin dalle vette più alte del nostro cuore…
Raffaele
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