Avrei potuto scrivere che l’Adolescenza è una meravigliosa età, una età primaverile per ogni ragazzo che si riscopre in una nuova sfumatura della sua esistenza, invece ritengo che essa sia una Età complicata e delicata del loro breve ma intenso cammino.
L’Adolescenza è un pò come una partita a scacchi. C’è l’enfasi delle prime mosse, di mettere subito con robusta vitalità sotto scacco la Regina, di essere istintivi in ogni futura mossa e di non dare troppo peso ad ogni soffio di ragione.
Ecco, l’Adolescenza è l’età dell’impeto e un pò dell’esagerazione, di fare sempre un passo più lungo della gamba, di non usare la calcolatrice delle proprie emozioni.
E’ l’età dei continui fallimenti ma anche di cicatrici che diventeranno dei bellissimi contorni artisti con cui abbellire l’età adulta.
E’ una fase della nostra Vita che ricorderemo perfettamente ad ogni latitudine della nostra memoria, a volte con imbarazzo, a volte con lo stupore del primo bacio o del primo giro in motorino sul lungomare.
L’ Adolescenza è il frutto del sperimentare i confini estivi della propria Felicità, capirne quanto ne possiamo abusare o conservare per giorni in cui ci sarà un forte vento di tramontana che asciugherà ogni innocente lacrima.
E’ una età vissuta una volta sola… diffidate dalle imitazioni!
Diffidate da chi vuole riviverla a 50 anni.
E’ una fase ad alto contenuto di follia, in cui il pensiero è una libellula che si affaccia timidamente lungo i prati appena in fiore. Il loro odore è qualcosa che ci rimane anche a distanze incolmabili per la nostra nostalgia.
L’errore che mi capita di commettere e l’ho detto in parte prima è quello di provare a riviverla con lo stesso entusiasmo che a volte mi manca… ma non potrei, nemmeno con la mia massima presunzione e ostinazione: la mia anima a quel tempo indossava un vestito che ora, a distanza di vent’anni non mi va più.
Anzi potrei anche provarlo di nuovo ma sembrerei ridicolo.
Ma grazie ai miei ragazzi dell’Oratorio almeno sfioro la sua ombra e percepisco ancora la sua fragranza.
L’Adolescenza è anche l’età di una nuova grammatica delle nostre lacrime e di una irresistibile voglia di andare e mangiare il proprio orizzonte, sfidando ogni legge gravitazionale saltando oltre muri e confini.
E’ capire in fondo che…
“Certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi
quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere, mai…”
Età meravigliosa, dolcemente complicata…
Scusate il disturbo…
Amaro
(foto tratta dal web)
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