Mi vergogno.
Mi vergogno di me stesso, delle mie stanze vuote, di tramonti strappati alla noia, alla malinconia che prega ogni forma altruista della mia felicità, mi vergogno della mia cecità emotiva, di questo imbarazzo che non produce radici ma taglia in due i sentimenti estivi del mio cuore, mi vergogno di ascoltare sempre la stessa musica, di vedere gli stessi miei limiti, di spendere soldi per emozioni che non ho voglia di leggere e tradurre…
Scusate il disturbo…
Amaro
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