Le mie vere attese non sono quelle che devo fare alla posta per pagare un bollettino o dal dentista per una delicata ricostruzione di un dente oppure quelle davanti alla tv per vedermi una partita di calcio o quelle al bar per un caffè o all’edicola per un giornale…
le mie vere attese sono quelle che delineeranno la mia vita ormai entrata in età adulta per capire cosa voglio fare davvero di essa: se un opera caritatevole oppure un souvenir con cui abbellire questo mondo; le mie vere attese saranno legate alla mia visione di una Fede che mi renda un ragazzo più cordiale, anche più emotivo e meno freddo degli ultimi tempi, di un ragazzo che sappia mettere al centro del suo lungo e intricato percorso il suo cuore, seppur ancora acerbo e poco ben costruito sin dalle fondamenta…
le mie vere attese saranno quelle di riscoprirmi un essere unico, un pezzo unico e non un manichino da uso e rigetto. Stanze dei miei pensieri sempre nuove e profumate e che non abbiamo più quel sentore di chiusura e di vuoto che stanno accompagnando i miei primi giorni d’estate… di saper tendere la mano con gioia e devozione al mio destino, di non aver paura di essere felice, di non essere così pigro per dormire tutto il giorno e non assaporare le bellezze di queste giornate anche le più semplici come leggere una poesia sorseggiando un caffè a colazione o prendendo la mia Bibbia e recitando i Salmi….
le mie vere attese non sono predefinite e istituite… possono essere liquide ma comunque mai prive anche di quel timore che allieta il mio carattere poco propenso alle sorprese… perchè ogni giorno non sia uguale all’altro, che ogni giorno sfidi le dinamiche spazio-temporali e diventi una nuova Vita, un nuovo tuffo in mare, un nuovo modo di perdonarmi e di amarmi…
Raffaele
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Non importa
“E non importa il come, il dove e il se…”
L’amicizia non ha un luogo prefissato con cui far riecheggiare la propria luce, la propria felicità, il proprio immenso cosi denso di significato che vale sempre la pena viverlo ogni istante. Spesso la prima cosa, la prima domanda che si pone dopo che si ci si è incontrati è :”Bhè dove andiamo stasera?” E a volte vorrei rispondere in maniera non troppo poetica ma sincera :”Il mio cuore oggi è aperto!” Perchè in fondo il nostro cuore è un habitat sano dove far crescere i nostri leggeri pensieri e contemplare il cielo in vetta ad un emozione… Mio padre una volta mi disse in maniera piuttosto sarcastica :”Ma voi sempre a mangiare andate per stare insieme?” una critica a volte giusta. A volte si usano i pub, le pizzerie come luoghi di incontro e il cibo una scusa per incontrasi e chiacchierare mangiando una gustosa pizza… non ci trovo nulla di male, purchè il locale o qualunque altro luogo sostituisca il senso più vero dell’incontro tra amici… una pace duratura che rivive tra le risate e le parole sincere, i ricordi, le barzellette, i programmi per le feste… A volte ci è bastato prendere una chitarra e cantare per lunghi momenti davanti al cortile del nostro piccolo castello, a volte è bastata una passeggiata lungo il mare per essere felici, certo l’inverno limita tutto ciò ma nulla più ossidare l’amore che circola in gruppo di amici che si vogliono tanto bene… Le attese per i rientri degli universitari, le visite tra i presepi viventi dei nostri paesi, la classica domanda del dopo Natale “Ci facimu a Capodanno?”
La felicità che non ha prezzo…
Raffaele