Svuoto il frigo
ho troppi prodotti in scadenza
come questo pensiero
variegato di vanità.
Estrapolo
un filo di incanto
da questa luna
che servile mi chiama
ad una nuova forma di gentilezza.
Urge l’Amore.
Sentimento e perdizione.
Convulsioni di attimi appena rinfrescati,
troppa arsura nel cuore.
Silenzio e rinascimentale meditazione.
Parlare il giusto.
Parole fertil
calibrandone il loro respiro.
Schivare i pregiudizi del tempo…
non è per niente facile.
Cerco un ristoro.
Nebbia intorno a me.
Prego l’essenza che ci accarezza
sotto questa copiosa pioggia,
tra le pagine di un libro
che non invecchiano
mai tu
sarai luce suadente
che lievemente ritorna protagonista in copertina
in ogni mio capriccio giovanile.
Raffaele