Uno dei tanti slogan esibiti durante le manifestazioni di ieri in Italia e nel mondo da tutti i giovani che anche se nell’incredulità dei più grandi si sentono felici fautori di una nuova e rinascente umanità… C’è ancora fuoco sotto la cenere e non bisogna scavare molto con il rischio di bruciarsi le mani per trovare quella avvolgente, elegante e cortese speranza che ancora i nostri sognatori cantano in assoluta e indiscreta libertà… perchè mentre i grandi vivono solo stimati in angoli minuti e polverosi del presente i “millennials” credono ancora in un pianeta abitato non da alieni o creature di chissà quale universi… lavorare duramente per il futuro perchè ora il nostro pianeta ha bisogno di una bella visita medica. Somministrare non più farmaci scaduti e con tante controindicazioni ma valori e principi che fanno battere con enfasi quel cuore ancora sotto quella cenere… Perchè fra 50 anni vogliamo esserci, non vogliamo estinguerci ed essere ricordati come gli assassini del nostro pianeta… perchè queste giovani fiammelle non possono e non devono essere derise, scoraggiate da chi ha un posto fisso e che sa fare solo i propri interessi e dire “chi se ne frega… tanto fra 50 anni starò nell’altro mondo”
Abbiamo bisogno di padri e madri che educano con pazienza questi figli, che gli istruiscano e che gli diano coraggio per proseguire questa battaglia di difendere e salvare la propria casa… non esistono bandiere o colori politici, uniti per salvarci da un futuro non più cancerogeno come il respiro morente della nostra umanità…
Perchè essere e restare educatore sin dentro ogni più vellutato pensiero è una scelta fatta con quel rudimento di cuore che ancora mi ritrovo. La ragione non c’entra, la logica non rientra nella sfera emotiva, un sentimento non segue percorsi prestabiliti da un navigatore. Bisogna vivere di attimi, di momenti di sconforto e a quelli di gioia estrema sempre credendo che solo con loro il cielo diventa la casa della mia felicità. Essere educatore vuol dire accettare una sfida, una salto nel buio, firmare un patto senza sapere che tipo di compenso ti verrà elargito nell’avvenire perchè sono loro che ti tracciano innocentemente il tuo futuro. Perchè ci sarà sempre qualcuno che ti dirà “lascia perdere non ne vale la pena, ma chi te lo ha fatto fare… pensa ad altro…” perchè essere testardi e far nascere nuovi e liberi fiori sotto strati di cenere aspettando una primavera che per pigrizia non vuole conoscere un nuovo giorno forse è quella la giusta strada da intraprendere… Perchè essere educatore vuol dire prendervi il vento in faccia in una giornata uggiosa ma anche donare raggi di sole nelle notti d’estate a ciò che ti rendono la vita anche un pò pazza e bizzarra… E’ passare le serate in pizzeria, sono gli allenamenti pallosi di pura tattica, è perdere la voce ad ogni partita di campionato, è credere che quel che si fa non è mai tempo perso…
E poi ci sono io che nelle mie stravaganze mi ritengo speciale…
Come vedermi dopo quattro giorni una partita di rugby in streaming evitando di vedermi, seppur per una sola partita, l’Internazionale giocare in Coppa;
come andare di punto in bianco a letto dopo avermi visto solo il primo tempo di Atletico Madrid- Juventus e risvegliarmi questa mattina con tanta sorpresa del fatto che la squadra di Cristiano Ronaldo ha perso per 2-0;
evitare di parlare con mio padre del concorso che presto farò e la notte la mia mente cerca inutili nascondigli per evitare pure lei di parlami di questo agoniata prova e prima di entrare nel mondo dei sogno come minimo assumo mille posizioni e solo dopo essermi stufato e quasi rassegnato ai giorni che passano troppo velocemente prendo un minimo disonno;
passare troppo tempo sui social credendo che la mia vita avara di soddisfazioni nell’ultimo periodo possa trovare nuova linfa da li, con post tempestati di gente innamorata… va bene lasciamo stare…
iniziare con entusiasmo a leggermi un bel libro e poi mi ritrovo quell’apatia che tanto mi soddisfa e poi un giorno di ordinaria follia riprendere a leggerlo e non capirci più una mazza perchè non ricordo più nulla;
io che mi do alla musica classica con dei lampi di Mika, giusto per avere delle emozioni piuttosto variopinte…
essere più teso e preoccupato per una partita di calcetto e per un campionato che molto probabilmente non ci vedrà come squadra protagonisti e che l’obiettivo principale è giocare la partita, nel senso che la disponibilità dei genitori dei miei ragazzi e pressoché nulla e lo spettro di una partita persa a tavolino si fa sempre preoccupante e che quando c’è di organizzare un qualcosa passo più tempo davanti al cellulare che respirare…
il mio umore che viene e che va… ho bisogno di Ligabue ed Elisa che mi diano conforto…
Capisco che sta per arrivare l’inverno e il suo caldo abbraccio quando sono costretto a mettermi le calze di spugna e cambio il tipo di calzature… usavo ancora le scarpe “de pezza” e ho perennemente le mani screpolate, con uso serale e quotidiano delle creme!
Capisco che sta per arrivare l’inverno quando per quanto io amo lo sport e fare l’allenatore… proprio non mi va di andare all’allenamento e prendermi tutto quel bel vento de tramuntana nella mia bella faccina… quasi quasi costretto a fare la parte atletica per riscaldarmi un pò oppure rimanere nello spogliatoio con la mia bella stufetta e usare un megafono e dirigere loro da lontano… mmmm buona idea!!!!!