Rispondendo a una persona qui sul blog su un pensiero sui ragazzi di oggi ho evidenziato nel commento come per loro il sistema delle regole non funziona più.
In un mondo ibrido e che spesso si disconnette con la realtà, i giovani di oggi vedono le regole come una serie di costrizioni, divieti imposta dalla famiglia, dalla scuola e anche, come nel mio caso, dall’oratorio.
Da ormai sei anni alleno i ragazzi di calcetto e prima di dare una fisionomia alla squadra dal punto di vista tecnico tattico devo cercare di produrre un mio personale schema interpretativo per ognuno di essi.
“Saperli prendere al punto giusto” mi verrebbe da pensare. Ci sono ragazzi che sono scontrosi e burberi o magari timidi dipende dalla loro situazione famigliare non sempre buona e serena.
Ragazzi che vivono l’abbandono dei propri genitori, che si sentono persi e reagiscono con l’aggressività per lenire il loro disagio interiore e credo che lo Sport e quelle due ore di allenamento sono un tempo utile per educare il ragazzo al rientro di un sistema di regole e di principi idonei al nostro contesto di oratorio.
Alcuni sbuffano, non vogliono riscaldarsi facendo dei giri di campo, ad altri non gli piace l’esercizio che l’educatore gli propone, a volte litigano con il proprio compagno di squadra che ha sbagliato un passaggio…
Quelle due ore di allenamento non possono essere una sostituzione affettiva ed educativa del loro ambiente familiare ma semmai un piccolo spiraglio per comprendere un nuovo percorso, un piccolo stimolo per dare si voce alla loro felicità spesso rinchiusa e soffocata ma un modo per guardarsi dentro e ritrovare quella bellezza della Vita ancora nascosta nei loro cuori…
Raffaele
(foto tratta dal web)