Siamo la speranza, una speranza che edifica solide costruzioni per far dimorare i nostri piccoli e innocenti sogni. Siamo la primavera che sboccia in questo inverno di solitudine e sguardi soli. Siamo la forza per risollevare il mondo insabbiato sui suoi ottusi dubbi e clandestinamente lo animiamo con una instancabile e feconda felicità che il cuor non può più nascondere. Ci mettiamo in gioco, con la nostra dignità, per dar voce a questa umanità che perde, a volte il suo cammino e la stringiamo forte per non lasciarla sola. Mettiamo in campo la fragilità, timida e indifesa, perchè la bellezza limpida e indiscreta proviene da li… Essere giovani, senza età, avere la libertà di vivere appieno all’interno di una famiglia, sia con lo sport che con qualunque attività sana di carattere sociale che faccia risplendere la nostra umiltà…
La scrittura, è una vocazione, una chiamata che parte delle radici più profonde dell’anima per persuadere e corteggiare il mio latente cuore di latta. Scrivere è uscire dai propri confini e invadere il cielo con ogni timida emozione, giocando con tutte le stelle del creato. Ha il blu della ragione e il rosso della passione. E’ poter dar voce e corpo ad ogni mia parola, donarle una vita e lasciandola libera di esprimere ogni sua più libera essenza. Mi ritengo un piccolo artigiano, un piccolo apprendista che cerca di colorare con tenui o sgargianti emozioni ogni piccolo componimento appena composto. A volte litigo, a volte passo eterni momenti a contemplare un pensiero, e lo tengo stretto tra le mie braccia quando esso spicca il volo verso il cuore altrui. I miei strumenti da piccolo artigiano sono pressoché rudimentali ma mai invecchiati dal tempo, devo studiare e imparare sempre nuove tecniche per comporre tessuti di parole per un originale emozione…
L’Italiarugby che ieri pomeriggio ha compiuto una impresa storica battendo il Sudafrica a Firenze nel penultimo test match di novembre, gioia infinita per il nostro movimento rugbistico italiano. Questa mattina che, secondo le previsioni del meteo, doveva portare pioggia e freddo ma in realtà c’è un bellissimo tempo e un vento caldo di scirocco. Il buonumore che allevia le “miei giovani emozioni” e un impulso creativo che mi sta permettendo di scrivere un bel pò di tenue poesie osservando e contemplando il cielo stellato.
Una buona domenica in compagnia del mio poeta preferito: Lucio Battisti. “Il mio canto libero” è la canzone che più adoro ma è anche quella che ascolto di meno perchè mi piace gustarla in momenti intensi o quando sono veramente giù di morale, quando la vita mi chiede di lottare, a volte, mi ricarico, mi dò forza e coraggio ascoltando questo meravigliosa opera musicale… è la potenza della musica e delle sue parole… non inquinerò questa volta, con i miei sporadici pensieri, questo inno alla gioia….
In un mondo che non ci vuole più il mio canto libero sei tu E l’immensità si apre intorno a noi al di là del limite degli occhi tuoi Nasce il sentimento nasce in mezzo al pianto e s’innalza altissimo e va e vola sulle accuse della gente a tutti i suoi retaggi indifferente sorretto da un anelito d’amore di vero amore In un mondo che – Pietre un giorno case prigioniero è – ricoperte dalle rose selvatiche respiriamo liberi io e te – rivivono ci chiamano E la verità – Boschi abbandonati si offre nuda a noi e – perciò sopravvissuti vergini e limpida è l’immagine – si aprono ormai – ci abbracciano Nuove sensazioni giovani emozioni si esprimono purissime in noi La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s’alza un vento tiepido d’amore di vero amore E riscopro te dolce compagna che non sai dove andare ma sai che ovunque andrai al fianco tuo mi avrai se tu lo vuoi Pietre un giorno case ricoperte dalle rose selvatiche rivivono ci chiamano Boschi abbandonati e perciò sopravvissuti vergini si aprono ci abbracciano In un mondo che prigioniero è respiriamo liberi io e te E la verità si offre nuda a noi e limpida è l’immagine ormai Nuove sensazioni giovani emozioni si esprimono purissime in noi La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s’alza un vento tiepido d’amore di vero amore e riscopro te..
Era nel buio l’ombra a darti un volto, o indistinta paura del domani? Ma all’alba si partì, cuore d’acciaio e muscoli di bronzo sui campi seminati incontro a loro. Battito breve di un’ala sul fossato: una canzone ricoprì lo strappo della tua carne, o mio fratello, un canto lungo come il tuo cammino per i sentieri chiari del futuro. A darci luce il tuo sorriso valse, quando la fronte sollevasti al sole, per dirgli la tua pena e il tuo tormento. Poi ricadesti: i fiori sugli esili gambi pensierosi bastarono a donarti una corona.