La morte del giovane Willy ci insegna che le nostre lacrime sono anime che incarnano la nostra coscienza, che le nostre lacrime hanno il potere lenitivo, come piccole gocce di rugiada del mattino alle porte della primavera, di sbiadire l'ombra corrosiva e persuasiva del male, che le nostre lacrime possono inghiottire quel riflesso di luce bianca, vergine, pulita, spoglia del suo abito elegante che il giovane ragazzo ci ha lasciato in eredità,
che la nostra eternità ci insegni a riconoscere nel solstizio dei nostri pensieri a riconoscere il vero profumo della giustizia...
...perchè nonostante la nostra pietrificata pietà conserviamo piccole lacrime su cui battere violentemente i pugni sul nostro petto...
Raffaele
Andrà tutto bene, ce lo insegnano i nostri nonni e i nostri genitori con i loro quotidiani gesti d’amore, perchè avremmo sempre la libertà di pensare e di amare, il tempo per dedicarci a noi stessi o regalare una piccola emozione o un dolce sorriso ad una persona a noi cara, il tempo di capire che non saremo mai soli, che saremo un unico respiro, un unico battito d’ali.
Che io sia un tipo strano lo sanno pure gli abitanti del polo Nord ma a volte mi stupisco e mi meraviglio dei miei stessi, ingombranti e pesanti, pensieri.
Questa Natale lo passerò, dopo un bel pò di tempo, con le mie sorelle. Tutta la mia famiglia sarà riunita in queste sante festività. E’ vero che la mia vita, allo stato attuale, risulta piatta e che le mie attuali riflessioni sono di poco conto: frivole e a volte insensate alle leggi del tempo. E’ che quando si avvicina il Natale iniziano le mie preoccupazioni circa la mia salute, le mie condizioni di salute.
Tranquilliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sono sano come un pesce… solo che gli anni passati in questo periodo mi sono sempre beccato l’influenza!
Allora via con le mie misure precauzionali: niente partite di calcetto, mi regolo quando farmi la doccia, porto il cane a spasso nell’arco del giorno in cui fa meno freddo o meno vento, evito di salire nel pomeriggio nei piani superiori della mia casa per via dell’eccessiva umidità ecc…
sono un tipo strano verò?!
Che poi alla fine un pò me le vado a cercare… portandomi sfortuna da solo. Tanto ho capito che non sono io che comando il mio tempo, non sono io a decidere quando starò bene o starò meno bene…
vivi e lascia vivere! per ogni cosa c’è sempre un rimedio… un bel sorriso e tutto passa… purtroppo un pò me ne vergogno di questo post. Ci sono persone che hanno Veri problemi, che lottano ogni giorno “per un pezzo di pane” e spesso mi lamento e ci lamentiamo per cose che per gli altri risultano essere facili come bere un bicchiere d’acqua…
e che spesso i miei pensieri mi imprigionano in antefatti o sceneggiature della vita che risultano essere poi alla fine vaporose… se poi mi programmo, ora per ora, un viaggio in treno… perchè non so dare senso al mio tempo…
il mio reale problema…
è vero che ogni problema è decifrabile in maniera diversa da ogni persona ma per l’anno prossimo vorrei impegnarmi di più per avere preoccupazioni veramente più serie e non scherzose come quelle appena elencati… perdonatemi il mio paradosso…
dare meno preoccupazioni alla mia famiglia per via di anno non molto produttivo per la mia esistenza… e chi se ne frega, allora, di un malanno di stagione…
Cosa comporta un Immagine di Se verso logiche consumistiche e individualiste? A volte mi pervade il desiderio malizioso di espormi in maniera disinvolta e teatrale in questo spettacolo dove nascondo il mio pensiero attraverso maschere e costumi pregiati e mai violati nella loro sacrale intimità… ma poi mi accorgo che non so nemmeno leggere un copione e fare la parte di un incompreso. Esporsi non vuol dire prendere il sole, testardo, in una giornata uggiosa o uscire con la sciarpa o un berretto di lana il 15 di Agosto… vuol dire essere coscienti che la propria immagine può produrre un frutto che fino al compimento della sua maturità non si saprà il suo reale gusto… reale, credersi reale in un gioco eterno di specchi, dove perfino in un neo fuori posto può produrre giudizio… ognuno è libero di disegnare e contornare e abbellire il proprio volto seguendo il proprio piacere ma poi a volte succede come il sottoscritto che entra in un vortice di ansia se l’apprezzamento diventa poco appetibile alla giuria di questo eterno concorso…
E fu così che oggi i miei due migliori amici mi hanno costretto con dovuta insistenza ad uscire con loro alla fiera del mio paese. Non volevo uscire un pò per pigrizia e un pò perchè ultimamente non sono molto propenso ad “espormi” in piazza o al castello… insomma uscire nel mio paese… Motivo? Bhè dovrei evitare un pò di gente, amici con il quale ho litigato e non vado d’accordo… il paese è piccolo… Certo non è che mi devo murare vivo in casa però tendo più ad uscire fuori. Mi sento più spensierato. Gli altri non si fanno problemi. Io si… e alla fine alla Fiera non ho trovato nessuno dei miei amici, fortunatamente. Avevo 100 occhi che guardavano in ogni direzioni pronti a scrutare il pericolo. Ho scherzato e mi sono divertito, mille problemi mentali che mi faccio sempre e di cui mi ritengo un maestro… alla fine con la coscienza sto a posto anche se con le relazioni sociali sono una frana, specie con le ragazze, però la paura di rimettermi in gioco era troppo forte. Ho smesso e non farò più l’educatore e non mi dispiace per niente, ho dato tutto e non saprei dare altro ai ragazzi del mio oratorio. Ho deciso di prendermi un anno sabbatico con il mio mondo, diciamo così, ricostruendo quello che in me ancora non c’è…