
M’abituerò
a cercarti tra gli scarti del mio cuore aspro e pesante, corroso dalle foschie del mio tempo…
M’abituerò a non voltarmi
rimani sospesa, li, nella penombra delle mie vaporose parole di cera e cerca un soffice vento che ti porta via, via da me…
M’abituerò a voltarmi ma non tu non ci sarai
la tua assenza luccica nei miei ricordi e rinfranca il mio destino perso nel suo complicato enigma, senza soluzione, senza un perchè…
M’abituerò a non pensarti, quasi mai, quasi mai
che senso ha il sapore del tuo riflesso mentre esco stanco e spossato dai tuoi orizzonti infiniti, “infiniti noi?”
Raffaele