E’ stata una delle più celebri provocazioni di Papa Francesco
“Meglio Atei che Cristiani ipocriti…”
E mai con in questo momento mi sento dentro questa provocazione.
La mia Spiritualità vive di alti e bassi e quanto mi avvicino a Dio attraverso la preghiera e le opere buone tanto più mi allontano da Lui.
Non riesco a capire questa contraddizione del mio pensiero.
Ci sono momenti in cui sento la Sua Presenza: nel sorriso di un bambino dell’oratorio, nell’abbraccio di mio padre o in una giornata soleggiata.
Ci sono momenti in cui sento la Sua Assenza: tragedie, i miei sbalzi d’umore o domande e riflessioni che non trovano un giusto acquirente.
Forse è meglio diventare Atei che Cristiani che si incensano nei giorni di festa.
Forse le mie preghiere risultano essere inutili e puerili se non accompagnate da una cieca Fiducia e credo che questo mi manca alla fine… perchè per lasciarsi Amare bisogna tuffarsi a occhi bendati anche quando abbiamo il senso di vuoto o proviamo una vertigine mai esplorata.
Raffaele