
Eh si… mi sta capitando spesso che parto in quarta nel leggere un bel libro, un opera letteraria da me scelta con tanto entusiasmo, leggo, leggo, leggo, consumo pagine e chilometri di parole poi all’improvviso quando scorgo d’innanzi a me l’orizzonte del finale, rallento improvvisamente, senza un apparente motivo. E le successive e finali pagine del libro le vivo con sofferenza e un pizzico di paura, vanificando tutto il bellissimo viaggio di pensieri ed emozioni che ho vissuto insieme all’opera quasi terminata. A volte vorrei che quest’ultima fosse infinita, senza una logica o una legge severa… ho il timore che il finale non risulti soave per i miei pensieri, di rimanere deluso come un amore che all’improvviso si spegne sul più bello. Non sempre accade, per fortuna, ma a volte rimango pomeriggi interi a riflettere e a ponderare sul perchè di una storia d’amore o d’avventura che non doveva finire così. A volte rileggo le ultime pagine… mai sia non ho capito bene… vengo coinvolto davvero all’interno di una trama, un pò come un attore nell’interpretare in maniera più veritiera e umana un determinato personaggio. E a volte, questo mio rallentamento produce pause, di giorni, momenti in cui lascio a decantare il libro sulla mia scrivania. Raramente sono riuscito a terminare una lettura nel giro di pochi giorni e molto spesso ho dilatato il tempo dell’attesa nel conoscere il finale per parecchio tempo… Alcune volte, tendo ad immaginarmi dei finali inusuali e troppo fantasiosi, fuori dalla realtà… “no non può finire così” o a volte dopo interi e terminabili capitoli “già tutto qui?”…
Abolirei i finali e lascerei tutto in eterno!
Buona Vita!
Buona Pasqua a tutti! 🙂
Raffaele 😀